sabato 30 giugno 2012

sal CCN The Apple Orchard

W.I.P. di Giugno!!!!





I meli sono carichi di frutti!!!



mercoledì 27 giugno 2012

Regalo arrivato!!!

Quindi posso farvi vedere un piccolo dono fatto a Loredana in occasione del suo 14 anniversario di matrimonio. 
Un piccolo ricamo di JP; Quaker Amoreaux




Personalizzato con le iniziali della coppia!!!!

lunedì 25 giugno 2012

martedì 19 giugno 2012

JP chat va pas chat 1 tappa

Ecco la 1 tappa del sal JP che sto ricamando con le amiche di Crocette e Zampette!!!




venerdì 15 giugno 2012

CCN CAKE. Terza Tappa - Ciliegie




Terza Torta infornata...........oooppssss scusate, ricamata!!!!

sabato 9 giugno 2012

per L'Emilia

Splendida iniziativa qui;  http://cuoredimagliablog.blogspot.it/,





 chi non ha almeno una maglietta  che avanza nel suo armadio????

giovedì 7 giugno 2012

Sal Jardin de Roses - Terza tappa!!!



Curata erba e prato a posto!!!!



Vi mostro  i miei melograni in fiore




martedì 5 giugno 2012

Per non dimenticare - Irena Sendler



dal blog http://www.raffaelecozzolino.it


Irena Sendler, una vita in un barattolo

Ho scoperto la storia di Irena Sendler grazie alla segnalazione del mio amico Roberto. E’ una storia poco conosciuta, una pagina di vero eroismo resuscitata dall’oblìo, che merita di essere divulgata. Nata in Polonia nel 1910, e’ morta nel maggio del 2008 all’età di 98 anni.
Irena Sendler era un’assistente sociale a Varsavia quando scoppiò la seconda guerra mondiale. Ancora prima della costruzione del Ghetto di Varsavia (1940) iniziò a fornire documenti falsi ed a reclutare famiglie ed istituti per ospitare in incognito bambini ebrei: a lei erano chiare già da allora le conseguenze delle politiche razziali della Germania di Hitler.Possedeva un lasciapassare per entrare nel Ghetto di Varsavia, in quanto operatrice ufficiale del Dipartimento contro le malattie contagiose. La sua libertà di muoversi dentro le mura del Ghetto le permetteva di convincere i genitori dei bambini a farli uscire dalla prigionia del Ghetto e a farli vivere presso istituti religiosi e famiglie amiche con una nuova identità. Il concetto era di evitare perlomeno ai bambini gli stenti del Ghetto e di riunirli con i loro genitori nel futuro.
L’organizzazione clandestina ZEGOTA aiutò Irena Sendler nell’esecuzione di questo piano. C’era la necessità di reclutare fidate famiglie per i bambini, si dovevano procurare documenti falsi e soprattutto, si doveva organizzare l’evasione dei bambini dal Ghetto. Diversi metodi furono escogitati e messi in opera: alcuni bambini venivano nascosti dentro le ambulanze che uscivano dal Ghetto insieme a Irena Sendler, lei stessa li nascondeva in borsoni e valigie (non veniva perquisita a fondo in quanto si sapeva che lavorava a contatto con malattie contagiose), si utilizzavano cunicoli segreti e le possibilità che offriva il grande Palazzo di Giustizia, che era situato come un’enclave nel mezzo del Ghetto di Varsavia. I circa 1000 bambini fatti così scappare si sono uniti ai circa 1500 a cui fu cambiata l’identità prima della costruzione del Ghetto. Le nuove identità erano necessarie per celare i nomi ebrei dei bambini e anche per evitare ripercussioni sui loro parenti qualora fossero stati scoperti. Irena Sendler scriveva, aggiornava e manteneva le liste dei nomi veri e di quelli nuovi. Sapendo di dover proteggere queste liste dalla scoperta da parte dei nazisti sia per poterle poi utilizzare per la riunione dei bambini a guerra conclusa, le pose dentro a dei vasetti vuoti di marmellata e le sotterrò sotto un albero di mele in un giardino di conoscenti a Varsavia. La vita futura di questi bambini era legata a queste liste nascoste nei vasetti.
Il 20 ottobre 1943 Irena Sendler venne arrestata. La portata dei suoi «crimini» venne scoperta soltanto in parte dai suoi aguzzini. Lei non nominò i suoi collaboratori e non rivelò mai il nascondiglio delle liste dei bambini nonostante la sua abitazione fosse stata perquisita a fondo. Neanche la tortura le fece cambiare opinione: le vennero fratturate le gambe. Irena Sendler rimase per il resto della sua vita claudicante e bisognosa dell’aiuto del bastone per camminare. Le liste dei bambini nascoste nei vasetti interrati rimasero sicure. Infine venne condannata a morte. L’organizzazione ZEGOTA – a sua insaputa – corruppe con soldi l’ufficiale che doveva ucciderla e che la aiutò a fuggire. Lei stessa visse fino alla fine della guerra in clandestinità e lesse la notizia della sua morte nei volantini affissi a Varsavia. La vita della maggior parte dei genitori finì a Treblinka. Dei 450.000 ebrei rinchiusi nel Ghetto soltanto circa 1.000 sopravvissero all’Olocausto. I pochi genitori rimasti furono riuniti con i loro bambini dopo la guerra utilizzando le liste nascoste nei vasetti di marmellata.
La sua lista, due volte più lunga di quella di Oskar Schindler, è custodita allo Yad Vaschem, il memoriale dell’Olocausto in Israele, che nel 1965 l’aveva insignita della medaglia dei giusti, anche se poi ha dovuto aspettare 18 anni per andare a Gerusalemme, a piantare il suo albero.
C’è un sito che raccoglie il suo messaggio e la sua storia.
Nel 2009 venne realizzato un film per la televisione, di coproduzione Polacca e Americana, The Courageous Heart of Irena Sendler, in lingua inglese.
L’anno scorso Irena è stata proposta per il Premio Nobel della Pace.
Non è stata nominata.